giovedì 3 novembre 2016

War

La cosa che non ti scordi sono i volti delle persone: occhi di uomini e donne che hanno lavorato duramente, alcuni una vita intera, senza alcuna speranza di riscatto. Occhi che grondano esasperazione ed ora anche speranza. Nonostante abbiano vissuto da schiavi, ti guardano con sguardo colmo di aspettative.
Hanno fiducia nel loro leader, sono disposti a dare la vita per la libertà, uno scambio equo in una nazione dove il valore della vita di un mutante è di poco maggiore allo zero.

Queste sono settimane che si susseguono rapidamente tra i morsi delle zanzare, la calura asfissiante e l'odore acre dell'accampamento. Uomini, polvere, umidità, le chiacchiere incessanti, i muscoli che dolgono e non riesci a dormire perchè sei coricata su un letto comodo, l'unico letto che possa fregiarsi di quel nome mentre i ribelli si accontentano di giacigli di fortuna in case tenute insieme dalla malta fragile del fiume.
E allora ti alzi la notte, cammini senza nessuna meta. Solo i pensieri a tenerti compagnia, i tuoi e quelli dei tuoi compagni che ti ronzano nella testa. Segreti che non avrebbero mai dovuto essere svelati, Parole di sconosciuti che rimbombano nella mente, più rumorose di un colpo di mortaio.
Senti la paura di chi ti passa accanto, mischiata con i sorrisi cordiali di questo popolo così coraggioso.

The Apartment

Nel cubicolo che l'inserzione glorificava come bagno padronale una goccia molesta rimbalza ritmicamente sul fondo della vasca. Pren...